tfa-laIeri dovevano uscire i calendari con le sedi dove si svolgeranno le prove di ammissione al TFA, ma sul sito del CSR DI Palermo vi sono pubblicati solo le date e le sedi di Palermo, con grande stupore dei tanti aspiranti della Sicilia Orientale che si sono chiesti come mai si facesse riferimento solo a Palermo e le altre sedi? Che fine hanno fatto?. E bene l’”enigma” è “presto” spiegato: semplicemente non ci sono altre sedi, i circa 14mila partecipanti provenienti da tutta la Sicilia si dovranno recare a Palermo (e visto che il 14 e 15 è la festa della Santa Patrona a Bagheria). A protestare contro la decisione di fare svolgere a Palermo tutte le prove di ammissione ai nuovi corsi TFA (Tirocinio formativo Attivo) a Palermo e a chiede al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini di cambiare la sede del concorso, è il Codacons. “Palermo non è la sede giusta per tanti motivi – scrive il Codacons – a partire dalla localizzazione non baricentrica rispetto alla regione, per finire al caos che caratterizza ordinariamente la circolazione stradale e che, anche a causa dei frequenti blocchi da parte di manifestanti di ogni categoria, non consente di calcolare i tempi di accesso alle sedi di concorso”. “L’ufficio scolastico regionale per la Sicilia, che ha sede proprio a Palermo, ha deciso, forse per propria comodità, di tenere tutte le prove nel capoluogo siciliano, costringendo i partecipanti al concorso a convergere tutti a Palermo – prosegue – C’è di più, accortosi che a metà luglio c’è il festino di Santa Rosalia, il dirigente dell’USR ha pensato bene di spostare le prime prove nientemeno che a Bagheria, dove notoriamente si circola meglio e dove sarà possibile eventualmente trovare degli alberghi a buon prezzo atteso che l’alta stagione balneare in Sicilia coincide con i mesi di novembre e dicembre”. “È triste – continua il Codacons [sociallocker] – che alti dirigenti dello Stato non siano in grado di mettersi nei panni dei cittadini e di capire che costringere 14mila persone a muoversi in piena estate da tutta la Sicilia per recarsi a Palermo a partecipare ad un concorso è una scelta assurda. Per questo tipo di concorsi, occorre individuare sedi baricentriche, come Caltanissetta o Enna (dove c’è tra l’altro un’università che potrebbe ospitare tutte le prove), o al limite una grande città con migliori condizioni di accessibilità, come Catania, il cui ateneo ha tra l’altro curato le procedure di iscrizioni alle prove per conto delle quattro università siciliane”. Forse molti rinunceranno per i notevoli problemi logistici, ma non è che questa scelta è una delle solite “manovre”  per fare dei “tagli”? Tanto ormai la tassa di partecipazione è stata incassata. x [/sociallocker]

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