Inaugurati stamani tre centri d’accoglienza per ragazzi madri di cui uno da un bene confiscato alla mafia. Per un totale di 40 posti letto per mamme in difficoltà economica con figli a carico. La cerimonia ufficiale è avvenuta presso l’immobile confiscato alla criminalità in via Damiano Chiesa n°2, alla presenza dell’Arcivescovo, Mons. Salvatore Gristina e il sindaco Enzo Bianco. Il locale è stato affidato dal Comune di Catania in comodato d’uso gratuito alla Caritas, dopo la richiesta avviata all’Agenzia Nazionale per i beni confiscati e alla Prefettura di Catania. Si tratta di un appartamento di tre vani composto da tre camere da letto, cucina, più un soggiorno dotato di divano, tv e climatizzatore. Mentre gli altri due appartamenti sono stati affidati in comodato d’uso gratuito da parte dell’Azienda Ospedaliera Vittorio Emanuele – Policlinico , e contano di 12 vani, 4 bagni, 2 cucine, un’ampia terrazza e 1 garage.
“Questo immobile- ha detto Mons. Salvatore Gristina – è stato recuperato e donato alla comunità in una forma nuova, che permetterà a delle giovani madri di avere un tetto e una speranza per il futuro. Questo intervento del sottrarre alla criminalità, oltre che educare ai valori di giustizia civile, solleciti anche la conversione di chi opera in maniera malavitosa, come ha ricordato Papa Francesco”.
Don Piero Galvano, direttore Caritas ha ricordato come l’inaugurazione dei gruppi appartamento rappresenti un punto di partenza per arginare il fenomeno dell’emarginazione sociale.
I tre appartamenti, infatti, sono destinati a donne che versano in situazioni di particolare disagio economico, morale e sociale, con figli a carico, lavoratrici a basso reddito o anche non lavoratrici. La permanenza minima è di tre mesi, con proroga fino ad un anno. Negli appartamenti le donne potranno vivere e soggiornare in totale autonomia per tutto il giorno. Tutte le spese ordinarie e straordinarie saranno a carico di Caritas Catania, compresi i costi per le utenze domestiche e condominiali. Gli ospiti delle strutture dovranno provvedere solo ai generi alimentari, ma la Caritas ha assicurato un ulteriore aiuto supplementare, con l’apporto di buoni spesa mensili. L’Help Center della Stazione Centrale nella persona della dott.ssa Valentina Calì – coordinatrice del progetto – si occuperà della valutazione e dell’inserimento delle donne con i relativi figli minori, previo colloquio conoscitivo. Le donne verranno seguite per tutto il periodo di permanenza al fine di un inserimento sociale e lavorativo. Per il bene confiscato alla mafia, la Conferenza Episcopale Italiana, attraverso la Conferenza Episcopale Siciliana, ha approvato il progetto ‘Housing First’. Mentre il secondo appartamento rientra nel progetto ‘Policlinico’ approvato da Caritas Italiana.