Foto di scena Pasolini1Pier Paolo Pasolini: Io so! (…che siamo tutti in pericolo)”, questo il titolo dell’opera inedita che due tra i più apprezzati talenti del palcoscenico siciliano hanno ideato e diretto per rendere omaggio ad uno dei personaggi più scomodi e discussi dello scorso secolo, a distanza di quarant’anni dalla morte. Un lavoro che rende omaggio alla maestria creativa, alla speranza, al coraggio, all’indipendenza di Pasolini attraverso una ricostruzione storica ed artistica del suo pensiero, pubblico e privato, rispetto ad una società in decadenza, ad una cultura abbandonata e dimenticata, all’analisi di un potere tecnologico e istituzionale sempre più invadente, morboso e criminale. Nicola Costa – attore, drammaturgo e regista catanese, insignito con numerosi premi in ambito nazionale ed europeo nonché Direttore Artistico e docente di recitazione dell’Accademia “Giovanni Grasso” e ideatore di numerosi progetti di teatro e legalità – e Giuseppe Carbone, attore e regista nonché docente di dizione all’Accademia Internazionale del Musical e di storia del teatro all’Accademia “Giovanni Grasso” di Catania – sono i due artefici di questa lodevole impresa che il pubblico catanese avrà la possibilità di apprezzare, da giovedì 6 a domenica 9 Novembre (tutti gli spettacoli inizieranno alle ore 21:00) nel piccolo tempio del teatro del Canovaccio, come sempre sensibile ad iniziative di innovazione e di nuova drammaturgia. Costa e Carbone, accompagnati in scena dagli attori Nicola Diodati, Eleonora Lipuma, Alice Sgroi e dai giovanissimi Edoardo Monteforte e Viviana Toscano (quest’ultima allieva promettente del secondo anno dell’Accademia d’Arte Drammatica “Giovanni Grasso”), descriveranno alcuni dei temi molto cari a Pasolini quali il potere, il consumismo, l’amore per la cultura attraverso un intreccio di rivisitazioni drammaturgiche con cui tengono alta la tensione dall’inizio alla fine dello spettacolo. “Crediamo molto nelle collaborazioni artistiche” – afferma Costa – “Esse ci permettono confronti essenziali, profondi, veri di cui il teatro ha un fisiologico bisogno sopratutto in un’epoca come quella attuale; questo spettacolo nasce da una precisa ricerca che, con l’amico e collega Giuseppe Carbone, abbiamo condotto per mesi, analizzando testi, articoli e contributi di Pasolini al fine di rendere autentica e tutt’altro che interpretata la messa in scena del testo”. Uno spettacolo da non perdere dunque e che siamo certi, non mancherà di emozionare e coinvolgere il pubblico.

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