Di Monica Colaianni –  È passato quasi un anno, anzi per l’esattezza 14 mesi e mezzo, dall’insediamento  del colonnello Vincenzo Sicuso al comando della Base di Sigonella; quattordici mesi intensi, al servizio della comunità, sempre in prima linea nell’operazione “Mare Nostrum”.

Comandante come si sente dopo un anno il “top gun” siciliano che ha solcato i cieli per buona parte della vita professionale  su veicoli caccia da combattimento?  

<< Ci si sente benissimo, perché guardo dietro, mi accorgo che,  da quando sono arrivato ci sono segni del mio passaggio, partendo da un’ottima base il mio compito è di lasciare al mio successore, quando sarà selezionato, una Base migliore. Quello che vedo è armonia , voglia di lavorare, quello che vedo sono i risultati delle missioni operative che gli altri comandi ci hanno assegnato. Sui 160-165 mila del numero di migranti che si sono spinti verso le nostre coste,  da quando “Mare nostrum” è stato operativo, più dell’ottantacinque per cento di quei singoli migranti sono stati individuati dal lungo occhio dell’Atlantic che ricordo essere un veicolo dell’Aeronautica Militare con ben 42 anni di servizio,  e che sempre nei suoi limiti, nelle sue poche quantità ma pur sempre efficienti, è pronto all’impiego operativo, permettendo così permesso alle unità navali di recarsi nel punto d’individuazione annullando in tal modo tutti i tempi morti di una ricerca su mare che avrebbe compromesso centinaia se non migliaia di vite umane>> .

Col V. Sicuso Comandante Base Sigonella
Col V. Sicuso Comandante Base Sigonella

Quest’anno che viene  è un anno importante per lo Stormo, infatti è il suo 50° anniversario. In che modo l’aeronautica intende festeggiare ?

<<Ci fa piacere che qualcun altro, a parte noi, si ricordi del nostro anniversario. Sicuramente festeggeremo  e stiamo chiedendo alle nostre superiori autorità, sin da ora, lo star bene  per festeggiare e dare il giusto merito a una Base e a uno Stormo che opera  da cinquant’anni. È nostra intenzione coinvolgere anche l’opinione pubblica perché con loro e al loro servizio sono passati questi cinquant’anni>>.

A volte si ha l’impressione che di Aeronautica, soprattutto a livello territoriale si parla poco.  Come intendete sviluppare e potenziare il settore della comunicazione?

<<È proprio il senso del lavoro dell’Aeronautica che spesso ci porta ad essere silenti. Presenti, efficienti, professionisti ma silenti. È giusto e corretto e mi piace  che venga da una giornalista questa voglia e desiderio di sapere di più. È giusto dare anche il merito a chi lavora dietro le quinte e che contribuisce a portare a termine una missione. Per la Forza Armata è un obiettivo importante quello della comunicazione perché vogliamo dire ai nostri concittadini che l’Aeronautica è una Forza Armata professionale, che basa il proprio operato sull’addestramento, sulla preparazione, e che investe i soldi che gli vengono assegnati e non li spende, che è una cosa ben diversa>>.

 

Di seby bella

Classe `73 Giornalista Pubblicista e Fotoreporter per Agf e Kikapress. Ho scritto per diverse testate regionali e ho collaborato alla stesura di programmi televisivi per 7Gold Sebastiano Bella

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