Bamboccioni, sfigati, fannulloni, mammoni, così speso siamo stati definiti noi giovani o meno giovani italiani dai nostri politici. Appellativi che hanno fatto inalberare molti di noi che viviamo in una situazione di perenne precariato e chi, per realizzare i propri sogni, dopo tanti sacrifici, è costretto a lasciare il proprio Paese per andare in cerca di “fortuna” in altri Stati.
Soprattutto la Sicilia e il sud in generale è il più colpito da questo grande e atavico problema della mancanza di lavoro.
Ma è solo colpa della politica? Che siamo governati da una classe politica incapace e “dedita” a fare i propri interessi, penso che non vi siano dubbi, ma è anche vero che rimanendo inermi, fermi lì a guardare ciò che accade, mentre intanto stanno distruggendo il nostro futuro, non riusciremo mai a risollevare le sorti di un Paese che ormai è arrivato quasi alla deriva.
Come se l’unica soluzione è di prendere la valigia e andare via oppure, forse ancora peggio, rimanere a casa dei genitori o perché disoccupati o inoccupati, tanto è inutile cercare lavoro visto che non ce n’è, meglio essere mantenuti da mamma e papà e invece di cercare di prendere in mano il nostro futuro preferiamo rimanere tranquillamente a casa a lamentarci per quanto siamo stati sfortunati.
Poi ci sono anche i “giovani” quarantenni (e anche più) che vivono alla giornata e che per paura di non arrivare alla fine del mese non ci pensa neanche lontanamente a crearsi una famiglia propria ma anche perché ormai le unioni sono talmente deboli che basta ben poco per distruggere rapporti anche di anni. Forse questo è dovuto non solo all’instabilità economica ma anche al non volere affrontare i problemi e cercare di risolverli fin quando si è in tempo, perché è più facile dire basta.
Sono venuti a mancare quei valori, quel senso di responsabilità che hanno permesso ai nostri genitori e ancor prima ai nostri nonni di mantenere una famiglia unita affrontando giorno per giorno le difficoltà e i problemi.
Oggi sicuramente ci troviamo in una situazione economica molto critica con un’incertezza nel futuro che ci spinge a vivere alla giornata, evitando di assumerci delle responsabilità, ma se vogliamo veramente riprendere in mano il nostro futuro, dobbiamo cominciare a cambiare il nostro modo d’agire cominciando a farci carico delle nostre responsabilità, rischiando, facendo nuovamente nostri quei valori che sicuramente i nostri genitori e i nostri nonni ci hanno tramandato ma che abbiamo messo da parte forse anche per paura di crescere e cercare di affrontare una situazione, sicuramente, difficile ma non insuperabile.
Se non siamo noi a reagire e a dire basta a questo scempio la daremo vinta a chi sino a oggi ci ha criticato e che ci sta rubando il nostro presente e il nostro futuro.