È stato presentato questa mattina nella sede provinciale di Sport e Salute di Catania il progetto “Sport è libertà” promosso dall’ASI, comitato provinciale di Catania, in collaborazione con diverse realtà del territorio e facente parte di un più ampio progetto ministeriale intitolato “Sport di tutti – Carceri”, finanziato dal Dipartimento per lo Sport e ASI, come ente capofila.
Lo scopo è quello di sostenere lo sport e i suoi valori come strumento di inclusione sociale, infatti il progetto “Sport è libertà” si propone di offrire opportunità di crescita e reinserimento sociale a giovani provenienti da contesti di vulnerabilità, operanti in ambiti penali e socialmente complessi. Attraverso un approccio integrato che unisce sport, cultura, formazione e inclusione sociale, l’ASI mira a promuovere valori come il rispetto, la solidarietà, la cittadinanza attiva e il benessere individuale e collettivo. Per 20 ragazzi in difficoltà, individuati dall’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni (USSM), il prossimo 22 aprile 2025 sarà dato il via al progetto a Villa Muscatello, in via Muscatello, 19. Le attività proposte ai giovani, sia ragazzi che ragazze, saranno sportive, con rugby, karate e tiro con l’arco, a cui si affiancheranno anche attività formative collaterali, come corsi di formazione e fitness, educazione ambientale, teatro, musica e sostegno vulcanico sociale.
In conferenza stampa, aperta da Germana Vinci, referente di Sport e Salute, il presidente provinciale ASI Catania Angelo Musmeci e il suo vice Sergio Platania, che è anche responsabile del progetto, hanno illustrato le finalità e le motivazioni di questa iniziativa.
“É un progetto articolato rivolto a 20 ragazzi selezionati dall’USSM in collaborazione con il tribunale dei Minorenni di Catania e che ci vedrà impegnati per 12 mesi, prorogabili fino a 18, con attività sportive e sociali, nel campo dell’ambiente e dello spettacolo – dice Angelo Musmeci -. L’obiettivo primario è favorire la riabilitazione e la crescita personale dei partecipanti”.
“Il nostro progetto vuole dare un’idea di libertà, che va verso la via della legalità, a questi ragazzi che sono in detenzione penale e che hanno affrontato un percorso che rende complesso il loro inserimento sociale – spiega Sergio Platania -. Noi vogliamo dare loro un’opportunità, attraverso lo sport, ma non solo, perché lavoreremo sullo sport, dando la possibilità di praticare diverse discipline ma, cosa assai importante é che alla fine di questo percorso verrà dato al ragazzo un titolo spendibile anche ai fini lavorativi, ovvero, dopo un corso, il diploma di istruttore di sala pesi. In questo modo contribuiamo ad aiutare questi giovani a non cadere nuovamente in errore e di non essere fagocitati da quell’ambiente, magari poco sano, in cui vivono”.
Per il presidente del tribunale dei Minorenni di Catania, Roberto Di Bella: “Lo sport è anche metafora della vita, cioè rispetto delle regole, senso del limite, rispetto degli altri e di se stessi. Credo che questo sia un progetto molto importante nell’ambito di una offerta culturale ampia: la devianza spesso è sintomo di povertà educativa, allora più opportunità offriamo ai nostri ragazzi e più speranza c’è per il loro futuro”.
Presenti tutti i rappresentanti degli sponsor e dei partner dell’iniziativa: ASD Vulcano Etna Rugby, ASD Free Fighter, ASI Fiamma Santa Venerina, Amici della Terra club dell’Etna odv, A.P.S. Bma Broadway Musical Academy e Istituto Comprensivo statale “Francesco Petrarca” di Catania.
Durante l’incontro hanno preso la parola anche gli assessori comunali Bruno Brucchieri e Andrea Guzzardi, rispettivamente alle politiche sociali e famiglia e alla pubblica istruzione, la dottoressa Roberta Montalto, direttrice Usmm Catania, il prof. Alfio Pennisi, delegato pastorale per le carceri e la dottoressa Agata Pappalardo, referente dell’Osservatorio Metropolitano della prefettura di Catania che si occupa di mettere in rete tutti gli enti partecipanti.